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Trasporto Pubblico Locale nella città di Caserta

Caserta non credere, ne può attendere le solite promesse di progetti provincialotti. Trasporto Pubblico Locale nella città di Caserta. I nostri timori sulle reali intenzioni e capacità, dell’attuale amministrazione Comunale, di redigere un piano adeguato di TPL, alternativo all’attuale, semi-inesistente, sono fondati.

Da atti deliberativi e fonti d’informazione, apprendiamo la sola volontà di nominare un City Manager e il potenziamento del trasporto su gomma. Elementi definiti determinanti a migliorare la qualità della vita e il rilancio turistico della città.

Evidentemente anni di continui fallimenti non hanno insegnato nulla.

Caserta continua ad agire in controtendenza alle altre città campane ed al resto d’Europa.

La città si è allargata a dismisura, collegata in un unico-urbano di ex casali, paesi e città sull’asse Capua – S.Maria C.V. – Caserta – Maddaloni e Caserta – San Nicola La Strada – Marcianise – Caivano, ma l’assetto viario è rimasto quello settecentesco contemporaneo della Reggia e del Vanvitelli.

Le nuove arterie urbane sono concepite ancora come percorribili a trazione animale, i sotto-servizi  insufficienti, ed al minimo della pressione meteorica e urbana esplodono. Eppure il  sottosuolo tufaceo ben si presterebbe a gallerie intelligenti. Caserta preferisce sfondare le proprie strade ad ogni richiesta di messa a dimora di servizi e non guardare ad un palmo oltre il proprio, piccolo, naso.

Alternativa Destra non vuole essere cattiva nel ricordare che:

  1. il servizio taxi è insufficiente e sprovvisto di tassametri;
  2. non esiste servizio di scuolabus per la scuola dell’obbligo, quello esistente è privato non autorizzato;
  3. il TPL per studenti delle scuole superiori è abusivo – ogni giorno in città entrano almeno 20 autobus  provenienti dalla provincia;
  4. non c’è una stazione-porta del TPL urbano ed extraurbano – il parcheggio sotterraneo in piazza Carlo III è vuoto e semi distrutto;
  5. in città non esistono le corsie a traffico preferenziale per bus e taxi;
  6. i bacini di traffico urbani ed extraurbani sono vecchi di almeno 20 anni e non tengono conto, ad esempio, della ubicazione policentrica delle facoltà universitarie (Seconda Università di Napoli);
  7. l’area vasta urbana casertana non ha un unico servizio di trasporto urbano, spostarsi da una parte all’altra della stessa vuol significare cambiare 2 o 3 vettori (Reg. Campania – Governatore Bassolino – Assessore Cascetta – istituirono la bigliettazione di “Unico Campania” con la quale era possibile arrivare gomma-ferro-acqua da Caserta anche a Ischia, oggi inesistente).

L’alternativa a quanto innanzi denunciato è solo il trasporto privato individuale.

Saltano i più elementari diritti dei cittadini, primo tra tutti “la mobilità”.

Caserta punta ad avere una economia prevalente e derivante da turismo storico-architettonico e culturale. Mettere in rete i collegamenti di trasporto certi, veloci e competitivi è la sfida da porre e realizzare.

L’amministrazione comunale di Caserta deve lanciare la sfida del secondo millennio, deve porre in essere progetti a breve, medio e lungo termine tali da superare il provincialismo che la vede ancora relegata ad ultima tra le città capoluogo d’Italia.

Chi vive a Caserta conosce bene i limiti del trasporto pubblico, caotico, a volte inesistente, insufficiente, inaffidabile, fermo alla storia post-unitaria (1861).

Alternativa Destra non è solo opposizione e critica, è principalmente proposizione alternativa, ed in questo ambito presenta la seguente idea progetto.

Realizzazione di linee di metropolitana leggera (tram) su ferro, con l’utilizzo di linee esistenti e da tracciare nella città di Caserta ed area vasta urbana.

VISTO  CHE

L’amministrazione comunale di Caserta, per ben due volte con Delibera di Giunta, ha riferito l’attuazione di un:

“Patto con la città di Caserta e con il suo territorio”, un’iniziativa che riguarda oltre 1,2 di miliardi di investimenti da effettuare con fondi regionali (500 milioni di euro), nazionali e di privati con la trasformazione di alcune opere infrastrutturali in project financing, che possano, quindi, assicurare qualità e tempi certi di esecuzione. Il Comune di Caserta… (Leggi di più)

Il proclama del Segretario provinciale del Partito Democratico dr. Enrico Tresca, col quale detta i progetti prioritari da attuare per 18 milioni di euro. Continua la nota:

TENUTO CONTO CHE

Caserta non credere, ne può attendere le solite promesse di progetti provincialotti, superati tecnologicamente e dalla storia, Alternativa Destra, propone di utilizzare i fondi, di cui alle promesse deliberate, per progetti utili a proiettare definitivamente la nostra città ad essere un modello ed un esempio di mobilità sostenibile da standard europei.

In un precedente articolo abbiamo analizzato il problema “mobilità sostenibile”, i benefici  economici e di qualità della vita derivati dal trasporto su ferro che si trarrebbero. Qui l’articolo: Caserta: Trasporto Pubblico Locale

Utilizzare la medesima cifra, o parte di essa, per avviare finalmente un piano progettuale di tram, tram-treni o treni urbani, trasporto alternativo in grado di dotare le nostre aree urbane di un trasporto pubblico al passo coi tempi, che guardi al futuro mantenendo e valorizzando l’economia derivata da turismo, secondo le stesse linee che si sono adottate negli ultimi anni in tutti i paesi europei avanzati, dalla Germania alla Francia, è la nostra proposta.

Piccola parentesi: il digestore che l’amministrazione comunale intenderebbe costruire, potrebbe alimentare, con l’elettricità prodotta, parte della linea tranviaria.

Perché le nostre affermazioni non restino teoria o non dimostrabili, è utile qualche approfondimento concreto, per rispondere ad alcune domande di individuazione e di fattibilità:

  1. perché proprio il tram e non altre soluzioni di trasporto pubblico?
  2. è sufficiente da sola la soluzione tram?
  3. bastano 1,2 miliardi? (basterebbe 1/3 per tutta l’infrastruttura iniziale)
  4. la soluzione è sostenibile finanziariamente? (si!)
  5. quale impatto occupazionale?
  6. e quale quello relativo all’ambiente e alla vivibilità?

Questa guida in pdf allegata City Railways – Tranvai per principianti. Spunti di riflessione sull’antico che torna moderno., fornisce chiaramente, anche per i non addetti ai lavori, tutte le informazioni importanti circa la competitività del tram comparata ad altri vettori di trasporto pubblico.

Graziano Del Rio – Ministro Infrastrutture e Trasporti, nel Dicembre 2015, all’inaugurazione del tram nella città di Palermo, dichiara:

Oggi Palermo diventa la decima città italiana ad avere un sistema moderno come il Tram. Solo 10 città: un fatto che dimostra come sia necessario investire di più nel servizio pubblico, nel trasporto su rotaia perché si abbandonino le auto private

La mobilità sostenibile rappresenta la soluzione al problema dello smog. Con il Presidente del Consiglio abbiamo deciso di inserire nella Finanziaria 2016 un fondo per il rinnovo del parco rotabile per investire di più sui mezzi sostenibili per spostare il traffico delle merci su navi e treni“.

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Tranvia di Palermo – dati dichiarati da AMAT

RISORSE DI RIFERIMENTO

Regione Campania – Pres. Vincenzo De Luca – Presentazione del Por FESR 2014 – 2020 

Ministero Infrastrutture e Trasporti – Min. Graziano Del Rio – PON Infrastrutture e Reti 2014-2020 

© Alternativa Destra

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