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Gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale Terra di Lavoro sono scesi in strada per protesta contro l’Istituzione Provincia. Diritto allo studio negato.

Diritto allo studio negato.

Gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “Terra di Lavoro” sono scesi in strada per protesta contro l’Istituzione Provincia (la cosiddetta nuova, quella eletta di secondo grado), attualmente decapitata senza Presidente perché arrestato. I motivi sono presto detti: “le strutture scolastiche non sono agibili”, cioè l’Istituto non ha le garanzie di sicurezza.

Le inagibilità non sono di oggi, ma di sempre. Vuol significare che negli anni trascorsi si certificava il falso.

Cosa fare? Il problema delle inagibilità dei plessi scolastici è vecchio come il mondo ed il fatto di essere incancrenito non significa che così devono andare le cose italiane e meridionali. Il problema si presenta solo adesso perché, evidentemente, il terremoto di agosto u.s. ha allertato rispetto le responsabilità in materia di sicurezza pubblica (Amatrice).

Giocoforza, i tecnici certificatori hanno avuto paura d’assumersi responsabilità, dichiarare il non vero, per rischiare la galera.

Adesso cosa succederà? Non crediamo che un miracoloso certificato sanerà le deficienze tecniche e  gli studenti ritorneranno nelle aule.

A questi problemi va aggiunto il “negato diritto allo studio” per mancanza di trasporti pubblici. Infatti gli studenti delle scuole superiori e i portatori di handicap dovrebbero avere garantito il trasporto scolastico assistito. Si, s’è capito bene.

A Caserta e nella sua provincia il trasporto scolastico pubblico, quale diritto minimo allo studio nelle scuole dell’obbligo, alle superiori, ai portatori di handicap, con gratuità in base al reddito dichiarato, non è garantito dall’ente provincia.

Normative nazionali e regionali (la Regione Campania,  per queste inadempienze, è stata anche condannata dal Consiglio di Stato) impongono all’Ente Provincia di garantire, oltre ai tempi minimi di percorrenza casa – scuola e viceversa 20′-45′, la gratuità del costo del trasporto (diritto allo studio). L’ente provinciale casertano non garantisce nulla.

Non è strano vedere, ogni giorno, arrivare nei pressi degli Istituti Superiori decine e decine di autobus privati (non autorizzati), dai quali scendono centinaia di studenti, provenienti da città della provincia, che a termine delle lezioni risalgono in questi automezzi per far ritorno a casa.

Ebbene, il trasporto di studenti è normato, dev’essere d’obbligo “pubblico gratuito” e svolto in sicurezza.

Tutto quanto accade in provincia di Caserta ed in Caserta città è fuori di tutte le più elementari regole dei diritti acclarati da Leggi e dalla Costituzione.

Sig. Presidente della Provincia (protempore), autorità civili, amministrative, forze dell’ordine, se ci siete fatevi sentire!

Alternativa Destra, per il momento annuncia i problemi, alla prossima farà presentare atti di sindacato ispettivo in parlamento.

Corteo del 03/10/2016
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